La figura del tecnico del suono ha ricoperto, ricopre e ricoprirà un ruolo fondamentale nella produzione di eventi live.
Da quando la musica ha avuto la sua evoluzione elettrica e amplificata e sono aumentate le dimensioni dell’audience sono state necessarie figure professionali altamente specializzate in grado di dirigere una serie di aspetti tecnici e di logica da palcoscenico dal vivo.
Un concerto live è il culmine di una lunga produzione: 120 minuti o poco più di spettacolo sintetizzano mesi di lavorazioni, schede tecniche, prove, progetti e autorizzazioni.
Il tecnico del suono dal vivo riveste una figura di regia di fondamentale importanza, un maestro di cerimonie in grado di dettare i tempi tecnici e ottimizzare al meglio il suono che percepirà il pubblico, gli ascolti che avranno i musicisti sul palco per performare al meglio e in caso di dirette televisive/radiofoniche/streaming perfezionare l’ascolto degli spettatori da casa.
La dimensione e l’importanza degli eventi live dopo la pandemia
Il termine streaming ovviamente ha avuto una grandissima risonanza nel periodo della pandemia, in un momento di disarmante incertezza ha dato una forte identità ad un settore tra i più colpiti dalle limitazioni dovute al coronavirus.
I progressi ottenuti grazie alla velocità di connessioni digitali e ai nuovi protocolli di trasmissione come Dante o Ravenna hanno segnato una vera e propria rivoluzione in ambito recording live.
I vecchi sistemi analogici con cui i tecnici del suono hanno mixato per più di 30 anni hanno lasciato il posto nel nuovo millennio a sistemi digitali con preamplificatori analogici, ma la vera evoluzione è stata l’avvento di Dante e sistemi simili.
La possibilità di sfruttare una connessione ethernet per portare 256 canali audio non compressi in tempo reale hanno aperto le frontiere dei concerti da remoto, delle registrazioni simultanee su sistemi di diffusione e sull’implementazione di software e multitrack playback negli spettacoli dal vivo.
L’importanza della collaborazione tra i tecnici del suono e i progettisti i sistemi audio
Abbiamo introdotto quindi 3 figure che in un concerto live di grandi dimensioni interagiscono con i musicisti e il team tecnico: fonico di palco, fonico di sala FOH (front of house) e fonico di messa in onda; in eventi di piccole dimensioni spesso le figure coincidono in un unico martire che microfona, verifica, mixa e prepara gli ascolti dei musicisti.
Il tecnico del suono di solito prepara inoltre una scheda tecnica e si interfaccia con la produzione, verificando che l’impianto audio, il banco regia e i microfoni dei musicisti siano allo stato dell’arte.
L’impianto audio è solitamente fornito dai service che si occupano delle strutture audio/video e luci. Il tecnico può ottimizzare il sistema di diffusione con accurati soundcheck in cui si possono predisporre diverse configurazioni per avere ad esempio maggiore precisione sulle basse frequenze.
Le sfide per il tecnico del suono legate alla produzione di eventi live con una presenza virtuale
Se dal vivo alcuni sound engineer preferiscono ancora l’utilizzo di desk analogici per praticità e “calore” della saturazione analogica, sembra che non ci siano possibilità di una tecnologia palindroma rispetto alla necessità di confrontarsi con sistemi di rete, indirizzi statici e dinamici e configurazioni digitali per lo streaming e la diffusione broadcast degli eventi.
Questo enorme balzo tecnologico è stato ulteriormente accentuato dal periodo della pandemia in cui i tecnici specializzati hanno forzatamente approfondito competenze da IT per disporre al meglio dei progressi informatici in ambito audio.
Autore: Edoardo Pietrogrande